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Mag 18

La tomba dell’ecografista

Quante volte, nel corso degli studi ecografici, mi sono sentito dire questa frase. Lo studio del pancreas è “la tomba dell’ecografista”… ma certe frasi hanno anche lo scopo di stimolare, di mettere alla prova, di far testare a se stessi le proprie abilità.
L’ecografia dell’addome, come tutte le ecografie e tutte le professioni, richiede esperienza, studio, dedizione e pazienza.
Solo così si riescono a mettere in luce le piccole o grandi alterazioni a carico degli organi che studiamo. Quali ? La domanda non è casuale. Spesso all’inizio dell’esame i pazienti chiedono proprio ciò che l’ecografia addominale non vede: “può guardare lo stomaco ? si vede la mia ernia inguinale ? e i miei diverticoli ?”. Questo non significa che l’ecografia non sia in grado di studiare anche questo tipo di problematiche ma l’ecografia addome completo valuta con precisione altri organi: fegato, cistifellea, reni, surreni, pancreas, aorta addominale, linfonodi addominali, milza, vescica, prostata, utero, ovaie.
Lo studio ben eseguito di questi organi richiede tempo e non sempre è facile per mille interferenze relative alla costituzione del paziente, l’ecogenicità dei suoi tessuti (questo richiederà un approfondimento a parte), il meteorismo intestinale, le patologie associate, la compliance (quanto il paziente collabora con l’ecografista per una buona riuscita dell’esame). Lo studio di questi organi, e non altri, è fondamentale anche per il Medico Curante o lo Specialista che si aspetta risposte, fossero anche finalizzate a escludere dei sospetti diagnostici. Un esempio banale ? Il Curante invia il paziente per una cattiva digestione persistente. Non si aspetta dall’ecografia una diagnosi di gastrite o di ernia jatale ma vuole essere sicuro che non ci siano i calcoli nella cistifellea.
Lo studio di “altre” cose è soggetto a prescrizioni differenti, sulle quali ritorneremo; vi cito solo un paio di esempi: ecografia delle anse intestinali per lo studio dell’intestino oppure ecografia cute e sottocute per lo studio delle ernie.
Ma torniamo al pancreas. Si vede bene ? Molte volte sì, senza grandi sforzi; altre richiede davvero tempo, pazienza e piccoli accorgimenti dettati dai tanti insegnamenti messi da parte e dall’esperienza.
In ogni caso e per qualunque scopo l’ecografia deve essere sempre guidata dalla passione, dalla passione del Medico che ricerca il colpevole come il detective più agguerrito, avvalendosi delle informazioni ricevute e richieste, della sintomatologia, della globalità della persona che si trova a esaminare.
Non dimenticate mai che il “Paziente” è parte attiva e coinvolta; il suo impegno è fondamentale per una buona, un’ottima riuscita dell’esame.

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